Massoni, Leopardi e lasciapassare

1La Massoneria, Giacomo Leopardi, un altro giovane che diventera’ senatore del Regno d’Italia dal nome Antonio Ranieri, alcuni nobili napoletani e un chirurgo di fama dal nome Francesco Petrunti, il tutto ben shakerato con incontri segreti, passaggi sotterranei e lasciapassare con immagini nascoste, ed eccovi servito il giallo perfetto.
Grazie alle informazioni ritrovate da un amico che preferisce restare nell’ombra, vi raccontero’ una storia che ha fascino da vendere:
Leopardi vive gli ultimi anni della sua vita a Napoli, in compagnia FISSA di un uomo, tale Antonio Ranieri , di nobili origini ma del tutto squattrinato all’epoca.

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Il rapporto che hanno e’ alquanto chiacchierato ed intenso, ma sorvolo su questa relazione e sull’interesse del poeta per il Ranieri che traspare dalle sue lettere focose (Dal Volume su Giacomo Leopardi, Lettere, Salani editore 1958: “Ranieri mio, tu non mi abbandonerai però mai, né ti raffredderai nell’amarmi. Io non voglio che tu ti sacrifichi per me, anzi desidero ardentemente che tu provvegga prima d’ogni cosa al tuo ben essere: ma qualunque partito tu pigli, tu disporrai le cose in modo, che noi viviamo l’uno per l’altro, o almeno io per te; sola ed ultima mia speranza. Addio, anima mia. Ti stringo al mio cuore, che in ogni evento possibile e non possibile, sarà eternamente tuo”)
Dedichiamoci pero’ a cosa fanno a Napoli i due nel 1836, grazie alla perfetta ricostruzione del giornalista del Corriere della Sera e del Mezzogiorno, Roberto Russo…
Sono ospiti presso Gennaro ZELO, nella sua villa di Portici, un luogo di riunioni massoniche in cui partecipano intellettuali, agitatori politici e nobili ostili al Re Ferdinando II.
Antonio “Totonno” Ranieri era gia’ noto alla polizia borbonica perche’ frequentava rivoltosi, ma alle riunioni erano presenti: Alessandro Poerio poeta massone e precettore dei figli di Gioacchino Murat; Carlo Troya, storico esiliato perche’ troppo illuminato; Pietro Giordani, massone filadelfo del Grande Oriente; Melloni e Margàris l’uno esiliato e l’altro avverso al re e ovviamente il proprietario della Villa ZELO, il barone Gennaro Zelo. Ma anche nelle vicinanze vi sono tutte ville di massoni e antiborbonici: villa Serra di Cassano, villa Vergara di Craco, Villa Starita del principe di Calvaruso, massone di rito scozzese e Villa Vannucchi dei discendenti del duca Francesco d’Aquino di Caramanico Massone di alto livello Gran maestro della Vittoria che nel 1760 aveva fondato la loggia “ZELO” di rito inglese (strana coincidenza il nome nevvero?)
Nell’appartamento che il barone Gennaro Zelo concede a Leopardi e a Ranieri, vi e’ un passaggio segreto sotterraneo, che porta PROPRIO alla villa Vannucchi dei Caramanico, posizionata non distante.
A Duecento metri infine vi e’ anche villa Petrunchi di proprieta’ di Francesco Petrunchi, medico chirurgo di gran fama, Gran Maestro Massone esoterista della setta dei «Figli di Cuma», collegata con altro passaggio ad un’altra villa , dei nobili Stajano, con una segreta nei sotterranei, utilizzata anch’essa per riunioni massoniche e con un passaggio segreto che posta sino alla spiaggia…

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Parliamo ora di numismatica; mi capita di ottenere in collezione questo pezzo favoloso:
una piastra del 1833 che a prima vista non ha nulla di speciale, invece poi penso ad una moneta porta-messaggi, infine aperta rivela una miniatura dipinta di colui che appare proprio essere il Medico GRAN MAESTRO Francesco Petrunti.
La moneta doveva nascondere questo ritratto, che doveva certamente fungere da lasciapassare o simili come mi e’ stato suggerito da un gran numismatico competente.
Avete capito perche’ la numismatica e’ storia vissuta?

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